Il 3D salva i busti di Palmira e il mondo s’inchina alla tecnologia italiana
24 febbraio 2017 -
Artistico, Innovazione, News
La stampa 3D salverà l’arte: un anno fa era un sogno, oggi è una realtà che ha fatto il giro del mondo, rendendo ciò che Faberlab, licei dei Tigli e liceo Crespi di Busto Arsizio hanno realizzato solo pochi giorni fa per Filosofarti a Gallarate una sorta di piccola grande anticipazione del futuro.
Stiamo parlando della rinascita di Palmira, la regina del deserto massacrata nel 2015 dai fanatici dell’Isis, cui un gruppo di restauratori di Roma ha restituito due busti danneggiati grazie all’impiego della stampa 3D.
Se infatti la tecnologia tridimensionale può creare repliche, anche in scala, di ciò che un tempo l’umanità ammirava (un esempio sono i templi di Palmira, realizzati nel laboratorio di Tradate ed esposti in viale dei Tigli a Gallarate, ndr), oggi sappiamo che può anche restituire vita agli originali. E‘ il caso di due busti funerari in calcare recuperati dopo la distruzione in pessime condizioni, e oggi rinati grazie a parti in 3D stampate sugli originali utilizzando magneti.