Parrucchieri ed estetiste: misure ancora più stringenti. Contro il virus e l’abusivismo

Proposte di carattere organizzativo e igienico sanitario

 
Parrucchieri ed estetiste

Si riaprirà. In modo graduale, e con cautela, anche le attività di acconciatura ed estetica abbandoneranno il lockdown – inserito con il Dpcm dell’11 marzo 2020 – per entrare in quella che è già stata definita la “nuova normalità”. In previsione di quello che potrà accadere, Confartigianato ha realizzato un documento nel quale vengono elencate alcune misure che potrebbero agevolare la ripresa in sicurezza delle imprese.

PROPOSTE DI CARATTERE ORGANIZZATIVO

  • Svolgimento delle attività esclusivamente su appuntamento telefonico, tramite app o mail
  • Presenza di un solo cliente per volta in area reception, spogliatoi, servizi igienici
  • Permanenza dei clienti all’interno dei locali limitatamente al tempo strettamente indispensabile all’erogazione del servizio/trattamento
  • Adozione, per le imprese maggiormente strutturate, di orari di apertura flessibili con turnazione dei dipendenti.

Limitatamente ai saloni di acconciatura che – contrariamente ai centri estetici – normalmente non dispongono di spazi chiusi nell’ambito dei quali circoscrivere la presenza ad un solo cliente per operatore:

  • Delimitazione degli spazi con applicazione sul pavimento di scotch di colore ben visibile
  • Utilizzo di postazioni alternate sia nella zona del lavaggio che nelle zone trattamenti
  • Distribuzione della clientela tra gli addetti, in modo tale che ciascun operatore abbia in carico un massimo di due clienti contemporaneamente qualora uno dei due sia in fase di attesa tecnica (tempo di posa del colore).

PROPOSTE DI CARATTERE IGIENICO-SANITARIO

  • Utilizzo mascherina e guanti
  • Utilizzo di occhiali protettivi o visiera in plexiglas per i trattamenti per i quali non può essere garantita la distanza interpersonale di un metro (per gli acconciatori limitatamente ai servizi di taglio/cura della barba)
  • Igienizzazione delle postazioni di lavoro dopo ogni trattamento/servizio
  • Disinfezione dei servizi igienici dopo ogni utilizzo
  • Utilizzo, ove possibile, di materiali monouso e lavaggio a temperatura adeguata e con prodotti igienizzanti dei materiali in tessuto
  • Posizionamento di soluzioni disinfettanti all’ingresso e in corrispondenza di tutte le postazioni lavoro, a disposizione di operatori e clientela.

Misure aggiuntive per i centri estetici:

  • Utilizzo di soprascarpe monouso
  • Utilizzo di camici monouso o lavaggio giornaliero degli indumenti ad alta temperatura con prodotti igienizzanti
  • Accurata detersione dei lettini con ipoclorito di sodio-candeggina o alcool denaturato, ed arieggiamento della cabina dopo ogni trattamento.

Nello stesso tempo, però, l’Associazione non manca di sottoporre, al Governo, alcune riflessioni sulla situazione di estrema difficoltà in cui versa il comparto, costretto tra l’intensificazione delle pratiche abusive e l’esposizione a politiche commerciali aggressive da parte di produttori/fornitori che stanno portando all’acquisto di prodotti, e presidi, che vengono indicati come utili o, addirittura, obbligatori per poter riaprire le attività.

L’abusivismo
Purtroppo, a pochi giorni dall’entrata in vigore del Dpcm del’11 marzo, il livello di abusivismo che affligge il settore ha registrato un ulteriore incremento. Sono scattate molte sanzioni nei confronti proprio di soggetti che, approfittando dell’impennata della richiesta di servizi di acconciatura ed estetica, hanno continuato ad operare presso il proprio domicilio o direttamente dal cliente. Con il rischio non solo di aggravare le carenze dal punto di vista igienico-sanitario ma anche, e soprattutto, di aumentare il contagio da Covid-19.

Maggiorazione prezzi di prodotti e presidi
Parallelamente, si è registrata un’allarmante diffusione di iniziative da parte di produttori/fornitori che, in nome dei più disparati protocolli da adottare alla riapertura, offrono prodotti e/o presidi a prezzi maggiorati fino a 10 volte il normale prezzo di vendita.

Si tratta di situazioni che devono essere contrastate con decisione, attraverso un’intensificazione dei controlli e un inasprimento delle sanzioni a carico di chi, da un lato, contravviene alle misure di contenimento indicate dal Governo e, dall’altro, nei confronti di coloro che fruiscono di servizi erogati abusivamente. Contemporaneamente, bisogna attuare un’attenta vigilanza del mercato per evitare iniziative di sciacallaggio a danno degli operatori.

Misure igienico-sanitarie ancora più severe
Proprio per far fronte ai problemi che il comparto deve affrontare ogni giorno, Confartigianato propone la riapertura dei saloni di acconciatura, e dei centri estetici, subordinata all’applicazione di misure di carattere igienico-sanitario che vadano ad integrare le stringenti disposizioni in materia che gli operatori già rispettano in linea con quanto definito dalle leggi di settore e dai Regolamenti regionali/comunali, da individuarsi a livello nazionale per consentirne l’applicazione omogenea su tutto il territorio. E questo perché le imprese regolari del settore sono nelle condizioni di sostenere una riorganizzazione delle attività, e una parziale rimodulazione delle modalità di erogazione dei servizi, per operare in sicurezza tutelando la salute dei clienti, dei dipendenti e degli stessi imprenditori.

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