Plastica monouso: in vigore la Direttiva UE ma l'Italia non l'ha ancora recepita
Il decreto di recepimento della Direttiva UE sulle plastiche monouso (SUP - Sigle Use Plastic) arriverà, probabilmente, a ottobre: il Governo ha infatti rinviato il recepimento della Direttiva in vigore dal 3 luglio 2021.
Entro questa data il nostro Paese avrebbe dovuto recepire la Direttiva comunitaria nel diritto nazionale allo scopo di garantire che i prodotti di plastica monouso indicati dall'UE non venissero più immessi sul mercato.
Il bando alla plastica monouso riguarda i prodotti in tutto o solo in parte in plastica, compresa quella fabbricata con polimeri naturali modificati o con sostanze di partenza a base organica, fossili o sintetiche. Messi al bando, inoltre, anche tutti quegli oggetti, quali piatti, bicchieri e imballaggi di carta rivestita da un sottile strato di plastica (meno del 10%) che serve per rendere la carta impermeabile ai liquidi.
Rimangono esclusi, invece, i Dispositivi di Protezione Individuale come le mascherine o i guanti monouso. Per determinati prodotti di plastica monouso è inoltre previsto l’obbligo di inserire una marcatura per informare della presenza di plastica e del corretto smaltimento.
Dovrebbero rimanere sul mercato solo i prodotti in plastica non monouso, riutilizzabili e completamente riciclabili.
Tra Italia e Commissione UE è aperta un'interlocuzione serrata in merito all'inserimento, tra gli oggetti monouso da espellere dal mercato, amche dei prodotti con plastica compostabile, facilmente deperibili, e in merito all'inclusione degli imballaggi in carta plastificata (Pap).
La Commissione non ha ancora preso una posizione formale, ma ha accettato le osservazioni e si è impegnata a modificare le linee guida. L'Italia punta infatti a un ripensamento invece che alla limitazione sin da subito dell'utilizzo della plastica, ma nulla è ancora deciso.
La direzione è comunque ben tracciata e sostenuta anche dall'appello di un gruppo di scienziati sulla rivista Science per un accordo internazionale che vieti la plastica vergine dal 2040, smettendo la produzione di nuova plastica ed utilizzando solo quella riciclata. È bene che le imprese del settore ne prendano atto anche se fino all'esaurimento delle scorte e all'emanazione del decreto di recepimento, i prodotti monouso in plastica potranno continuare ad essere esposti sugli scaffali dei supermercati e prodotti dalle aziende.