I guanti nella manipolazione degli alimenti

Il sistema HACCP e MOCA per la sicurezza e la salute in azienda

 
guanti alimentazione haccp

Il periodo di emergenza sanitaria ha fatto esplodere il ricorso al cibo da asporto, dal ristorante al piccolo negozio di prodotti di pasticceria e tutti hanno dovuto fare i conti con un nuovo sistema di somministrazione degli alimenti non “sul posto”. Tra i vari mezzi per la prevenzione delle possibili contaminazioni del cibo in lavorazione i guanti sono quelli più conosciuti, ma sono spesso usati in modo superficiale o inappropriato.

I guanti sono Moca

I guanti sono "Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti" (Moca) e come tali devono rispondere alla normativa comunitaria e italiana relativa a questo aspetto della sicurezza alimentare.

Ne esiste una grandissima varietà e nella scelta occorre considerare principalmente il materiale di cui sono fatti, in relazione alla tipologia di alimenti da trattare, la resistenza meccanica che si vuole avere, l'eventuale protezione che si vuole ottenere (quando il guanto per le lavorazioni effettuate risulta anche essere un DPI) e infine certamente il prezzo.

 

La normativa di riferimento dei Moca da tenere in considerazione è:

  • Regolamento (CE) n. 1935/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 ottobre 2004 riguardante i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari (sostituisce le direttive 80/590/CEE e 89/109/CEE);
  • Regolamento (CE) 2023/2006/CE della Commissione del 22 dicembre 2006 sulle Buone Pratiche di Fabbricazione dei Materiali (Good Manufacturing Practices o GMP) e degli oggetti destinati a venire a contatto con prodotti alimentari.
  • Regolamento (CE) n.1935/2004 che dispone che i Moca debbano essere prodotti conformemente alle Buone Pratiche di Fabbricazione dei Materiali affinché, in condizioni d’impiego normali o prevedibili, essi non trasferiscano ai prodotti alimentari componenti in quantità tale da costituire un pericolo per la salute umana, o da comportare una modifica inaccettabile della composizione dei prodotti alimentari e provocare un deterioramento delle loro caratteristiche organolettiche.

Stretto collegamento vi è poi con la Disciplina igienica degli imballaggi, recipienti, utensili, destinati a venire in contatto con le sostanze alimentari o con sostanze d’uso personale, in fase di modifica a livello comunitario e italiano.

Idoneità al contatto alimentare e prove di migrazione

L'idoneità al contatto alimentare prevede spettri di utilizzo secondo test condotti per tempi, con temperature e con sostanze simulanti ben specificati, ad es. acido acetico che simula l'acidità di un alimento, etanolo che simula la presenza alcolica in un alimento e l'olio di oliva che simula la componente grassa dei cibi.

Tutte le prove di migrazione, compresi tempi e temperature sono definiti tenendo conto delle peggiori condizioni possibili (generalmente 2 ore a 40°C), devono essere superate dai materiali che debbano essere adatti al contatto con la tipologia specifica di alimento e i risultati delle varie prove e le indicazioni che quindi accompagnano il Moca vengono riportati su tutta la documentazione dell'oggetto (etichetta, documenti accompagnatori, dichiarazione di conformità...), incluse le limitazioni d'uso prevedibili.

Questa importante documentazione deve far parte di quella serie di informazioni che ogni utilizzatore deve conoscere per poter scegliere e valutare.

Non sempre quindi il simbolo universale di idoneità al contatto alimentare (il classico bicchiere e forchetta) è sinonimo di possibilità di contatto generico con qualsiasi categoria di alimenti.

Le principali tipologie di guanti

Alcune importanti considerazioni

Non bisogna illudersi che l'utilizzo dei guanti risolva automaticamente i problemi igienici dell'azienda. L'igiene del personale è un aspetto primario, soprattutto la cura ed igiene delle mani che rimane una regola fondamentale da rispettare e in questi mesi di Covid abbiamo tutti imparato come ci si deve lavare e spesso le mani.

Le regole di un corretto uso dei guanti

  • Devono essere sostituiti spesso a seconda delle attività svolte e soprattutto bisogna aver cura che non si rovinino con fori o tagli che lascerebbero fuoriuscire possibili contaminazioni. La pelle sotto il guanto acquisisce caratteristiche di calore e umidità perfette per incubare la crescita batterica. In caso di rottura del guanto questo va quindi sostituito immediatamente per evitare di disseminare colture batteriche potenzialmente pericolose.
  • Le mani calzate dal guanto diventano un possibile luogo di crescita batterica incontrollata quindi come detto bisogna lavarle molto bene sia prima di indossare i guanti che dopo averne terminato l'utilizzo. E' errore comune subito dopo aver tolto i guanti riprendere con le altre normali attività, trasferendo così potenzialmente i batteri cresciuti nel frattempo a maniglie, superfici e attrezzature.
  • I guanti che vengono utilizzati per le pulizie devono essere di tipo diverso e dedicati a tali operazioni, sia in considerazione della resistenza diversa sia perché la loro gestione, come quella di tutte le attrezzature e sostanze per le pulizie, deve essere ben separata dagli scopi alimentari e dai loro luoghi.
  • Nel caso i guanti vengano usati come misura preventiva nell'evitare contaminazioni crociate nella preparazione di diete speciali per soggetti allergici oppure intolleranti, tutte le regole dette sono ancor più importanti.
  • I guanti vanno indossati nelle situazioni in cui non possono essere sostituiti dall'uso di attrezzature come pinze o latri utensili da cucina ad es. manipolazione di cibi da consumare crudi, lavorazione di ripieni e farciture, preparazioni a base di carni macinate, anche in relazione alla destinazione d'uso (ad es. mense di ospedali o strutture per anziani). 
  • Nelle operazioni che possono insudiciare in modo significativo le mani quali ad esempio le pulizie o nella manipolazione di alimenti a rischio più alto quali carni di pollame, uova o verdure fresche.
  • Se sulla pelle delle mani sono presenti ferite o lesioni che vanno medicate accuratamente, coperte con bende e cerotti e rinforzate nella protezione dall'utilizzo del guanto.

I guanti monouso, hanno all’interno una fine polverina il cui scopo è quello di facilitare l'inserimento della mano. La polvere in genere è fatta di amidi vegetali, spesso amido di mais. Se i guanti sono utilizzati in maniera corretta è molto difficile che si realizzi una contaminazione del cibo con queste polveri. E’ quindi sconsigliato effettuare le operazioni di sfilatura direttamente sopra le superfici di lavoro o, peggio ancora, direttamente sopra le pietanze o gli alimenti in lavorazione.

Le allergie ai guanti

La dermatite da contatto compare alcune ore dopo il contatto con la sostanza a cui si è sensibili e persiste anche per giorni senza necessità di rinnovare il contatto. Nei casi più gravi le eruzioni cutanei possono presentarsi anche in altri distretti del corpo.

L'orticaria da contatto invece si manifesta dopo pochi minuti dal contatto e passa in pochi minuti o poche ore. Un esempio di questa problematica è la cosiddetta "allergia al lattice".

In caso di problematiche simili bisogna distinguere se i sintomi sono correlati al materiale oppure ad additivi eventualmente utilizzati nella produzione del guanto. Oltre che per esposizione diretta al materiale, la persona sensibile può presentare disturbi quali oculo-rinite e asma anche quando non indossa i guanti ma si trova in un ambiente in cui vengono indossati abitualmente. Questo perchè le componenti allergeniche eventualmente adsorbite alla polvere interna del guanto si diffondono attraverso essa anche nell'ambiente.

Se la persona in risposta al prurito inizia a grattarsi può portare facilmente a lesioni cutanee che possono anche infettarsi facilmente.

Cambiare il materiale di costituzione dei guanti, oppure cercare guanti dello stesso materiale privi della sostanza incriminata risolve i problemi, aggiungendo l’accortezza di non indossarli direttamente sulla cute, ma di indossare prima dei guanti in materiale sintetico (es. polietilene) o delle cd. creme barriera.

Nelle aziende che presentano questo rischio per la salute (oltre al comparto alimentare, sono prioritariamente coinvolti il settore estetica-benessere, odontoiatrico, oggetti di precisione) il processo di accertamento del problema e delle sue soluzioni ottimali passa sempre per il Medico Competente.

I nostri esperti ti offriranno la loro assistenza per la corretta applicazione dell'HACCP nella tua azienda
 

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